FRANCESCO NICCOLAI
Cartografia
A cura di Sergio Tossi
Cartografia
A cura di Sergio Tossi
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Non credo che ci sia un momento esatto in cui un individuo si accorge di voler essere “artista” credo che sia un movimento interno che cresce come cresce la persona, inconsapevole dell‘etichetta di “artista”, ma semplicemente spinta dal desiderio di estrarre dal proprio interno, come da una scatola magica, delle cose tenute chiuse, segrete, proprie.
Ci sono stati diversi passaggi, poiché ho iniziato dal Surrealismo e quindi dal figurativo. Progressivamente ho interpretato il disegno figurativo, avvicinandomi all’astrazione. Il passaggio più importante è stato quando ho definitivamente abbandonato la cosiddetta figurazione per passare alla pittura astratta e informale. Non è stato facile poiché, oltre all’amore per il disegno classico, dovevo comunicare non più per immagini riconosciute e riconoscibili, ma per mezzo di un nuovo e diverso “codice” che doveva comunque essere tradotto e capito da chi osservava una mia opera. Questo mi ha spinto ad una ricerca non solo artististica, ma anche psicologica e matematica dei “codici” visivi in relazione all’interazione umana.
Ho avuto la fortuna di incontrare grandi personaggi. Via classica, anche se tormentata, dopo varie vicissitudini e la pratica di molti mestieri: Liceo Artistico, Accademia di Belle Arti e specializzazione in Storia dell’Arte all’Università, poi l'insegnamento, i primi passi e le prime mostre − che risentono del clima concettuale tanto in voga nella Firenze degli anni ’70 − poi, ancora, l’incontro con giovani artisti animati da ideali comuni come Luigi Doni, Walter Falconi, Rodolfo Meli e Gianni Cacciarini, con battaglie epocali per l’affermazione di una pittura contemporanea con radici antiche, aiutato anche dalla frequenza degli studi di Pietro Annigoni e Antonio Bueno.
Per dire la verità dovrei usare delle parolacce. Il mercato lo fanno i "signori dell’arte", quelli che hanno una potenza economica e scelgono ciò che piace a loro ed è a loro più affine. Il mercato dell’arte è dettato dalle scelte estetiche di pochi soggetti. Poi ci sono gli artisti che hanno enorme vantaggio rispetto a tutti noi, artisti “comuni e mortali”. Il 90% del movimento dell’arte è manipolato da questi signori che vincolano le scelte, manovrano le strutture e dettano le regole.
abato 8 novembre 2014 ore 16:00 presentazione artistica e musicale dell’opera
I SEGRETI DELL’ARTISTA: INCONTRI CON I RESTAURATORI
Amo molto una mia opera, Surprise, un dipinto di grandi dimensioni che raffigura una donna in espressione di sorpresa, fatta con l'uso di olio smalti carta e lattice di gomma a modellare una veste che scende “casualmente” sul seno, ancora oggi mi provoca una emozione empatica. È stata un'opera che ha fatto parte di un importante periodo della mia arte ovvero il passaggio dalla pittura sola, alla pittura come scultura. Di altri artisti mi piacciono moltissimo le “sculture” di Pignatelli e i primi dipinti di Samorì, perchè amo la loro ricerca nella sperimentazione.
Intorno a Picasso - cinque conferenze dedicate a uno dei piu' grandi maestri del XX secolo |
Secondo appuntamento: Picasso nei réportage fotografici del secondo dopoguerra Conferenza di Desdemona Ventroni Domani ore 17.00 Biblioteca Nazionale Centrale, Piazza dei Cavalleggeri 1 Ingresso libero fino a esaurimento posti. La conferenza illustrerà il ruolo dei rotocalchi del secondo dopoguerra nella creazione del mito Picasso, approfondendo la fortuna dell'immagine dell'artista in Italia, a ridosso delle storiche esposizioni di Roma e Milano del 1953, anche attraverso confronti con altre figure di spicco del tempo quali Georges Braque, Giorgio de Chirico, Salvador Dalì. La conferenza si terrà nell’ambito della mostra Picasso nei réportage fotografici del secondo dopoguerra, curata da Desdemona Ventroni con la consulenza scientifica di Maria Grazia Messina. La mostra inaugurerà il 21 ottobre 2014 alle ore 17.00. L'esposizione è dedicata a una selezione di réportage fotografici su Picasso che hanno contribuito alla consacrazione del pittore di Guernica come personaggio pubblico, mostrandolo nella cornice familiare, durante la lavorazione di film, ritraendolo accanto alle sue muse o a personalità del cinema come Raf Vallone e Brigitte Bardot. Questi réportage, realizzati da autori di rilievo come Robert Capa, Gjon Mili e Robert Doisneau, circolano tra la seconda metà degli anni quaranta e la fine degli anni cinquanta del Novecento sulle pagine dei principali settimanali illustrati italiani e internazionali, e costituiscono una testimonianza esemplare dell'efficacia dei mass media nella creazione di miti contemporanei. I documenti sono stati catalogati presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze dai ricercatori dell'Università di Firenze, nell'ambito del progetto nazionale di ricerca finanziato dal Ministero Università e Ricerca nel 2008 L'arte moltiplicata. La cultura visiva in Italia: dalle riviste ai rotocalchi ai quotidiani dagli anni venti agli anni ottanta del Novecento. Si ringrazia SAGAS - Dipartimento di Storia, Archeologia, Geografia, Arte, Spettacolo, Università degli Studi di Firenze Biblioteca Nazionale Centrale Firenze Fondazione Palazzo Strozzi, Firenze |