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venerdì 19 dicembre 2014

mostra di Francesco Niccolai Cartografia 13 Dic al 10 Gen.- Firenze


                                                       

La Corte // LOGO
FRANCESCO NICCOLAI
Cartografia
A cura di Sergio Tossi
INAUGURAZIONE:
Sabato 13 Dicembre 2014, 6 pm


13 Dicembre 2014 - 10 Gennaio 2015
Martedì - Sabato 4 - 7 pm e per appuntamento 

       
Cartografia è il titolo della mostra di Francesco Niccolai che si aprirà il prossimo 13 dicembre presso la galeeria La Corte Arte Contemporanea. Si tratta infatti di una serie di fotografie, alcune delle quali multiple (ovvero più foto riunite nella stessa immagine, una sorta di “marchio di fabbrica”) che ridisegnano una personale mappatura di paesi, città e stati a noi contigui secondo lo sguardo trasversale degli scatti di Niccolai. Foto dalle geometrie nette ma mai scontate, dove la luce dei cieli, nei diurni, e dei lampioni, nei notturni, ci rimandano una bellezza assoluta anche laddove il concetto di bellezza sembrerebbe sconosciuto o, nel migliore dei casi, dimenticato. Le architetture, si potrebbe dire, diventano soggetti principali loro malgrado. E quando compaiono volti e figure Niccolai riesce a svuotarli di ogni retorica rimandando invece alla dignità resistente della persona, ovunque si trovi e in qualsiasi condizione debba vivere (o sopravvivere). Tutto questo con il senso dell’inquadratura che solo i grandi fotografi possiedono. La mostra sarà accompagnata da un catalogo con testi di Roberta De Piccoli, Stefano Loria, Carlo Zei e Sergio Tossi, che ne è curatore.

giovedì 18 dicembre 2014

ART 3.0: AutoRiTratto di Paolo Galletti

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La città.
Lucca distende il proprio ricettacolo di piccole vie, tenendolo stretto tra mura sontuose, che fondono al colore della terra il verde chiaro dei prati. Dall’alto somiglia a un tetto continuo, a un’unica lastra abbronzata di tegole che declinano a spiovere, lasciando soltanto intuire – più in basso – l’esistenza di finestre e balconi, di insegne e negozi, di passanti e di strade, di piazze, di scorci.

 
 

lunedì 15 dicembre 2014

ART 3.0: AutoRiTratto di Andrea Nicita

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Se dovessi scegliere solo tre parole per raccontarvi le sensazione provate confrontandomi con le opere di Andrea Nicita il primo termine che userei è “delicatezza”, il secondo “leggerezza” e il terzo sarebbe “equilibrio”. Le sue figure fluttuano, galleggiano, restano quasi ad un passo dal precipizio in una realtà che non gli appartiene, mantenendo intera e forte la loro autonomia. Queste presenze, pur silenziose, riescono comunque ad imporsi su tutto quello che le circonda. La sensazione che si riceve, restando in ascolto, è il desiderio di mettere in comunicazione realtà diverse, permettere un confronto paritario, anche se potenzialmente pericoloso. Le sculture non sono mai mimentiche rispetto all’ambiente circostante, anzi, sembano non parlare mai la lingua del luogo che abitano. Desiderio quindi di conoscenza, che superi gli schemi già noti.

giovedì 11 dicembre 2014

ART 3.0: AutoRiTratto di Antonio Possenti

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Non c’è un momento preciso; francamente, cosa significa essere artista? Sono gli altri che lo dicono e probabilmente lo dicono quando riescono in qualche modo ad apprezzare quello che il pittore fa. Penso che sia difficile la percezione psicologica per cui una persona possa o meno sentirsi un artista: il fatto è che per alcuni esiste un tipo di esigenza all’espressione. Questo tipo di esigenza può, poi, coincidere con un’attività professionale o essere esercitata come un hobby o un divertimento.

lunedì 8 dicembre 2014

ART 3.0: AutoRiTratto di Milvio Sodi

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Ho seguito innanzitutto vari corsi d’istruzione (pittura, incisione, ceramica) per costruirmi basi più solide prima d’intraprendere un cammino appena intravisto da autodidatta. Il disegno invece lo avevo ben appreso alla scuola media da un docente scultore, che molto tempo dopo ho incontrato nuovamente per eseguire, sotto la sua guida lavori di modellato

giovedì 4 dicembre 2014

ART 3.0: AutoRiTratto di Marco Manzella

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La pittura può essere una cosa molto seria, soprattutto se la si considera uno strumento di indagine, il tentativo di capire il caos che ci circonda provando a trovare delle regole, o meglio: provando ad immaginarle. Dipingere per provare ad interpretare un mondo che non si capisce. Questo è il cuore di chi, come Marco Manzella, lavora con l’immaginazione utilizzando la pittura come elemento narrativo.

lunedì 1 dicembre 2014

AutoRiTratto di Elisa Nesi

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Non credo che ci sia un momento esatto in cui un individuo si accorge di voler essere “artista” credo che sia un movimento interno che cresce come cresce la persona, inconsapevole dell‘etichetta di “artista”, ma semplicemente spinta dal desiderio di estrarre  dal proprio interno, come da una scatola magica, delle cose tenute chiuse, segrete, proprie.