Ci sono stati diversi passaggi, poiché ho iniziato dal Surrealismo e quindi dal figurativo. Progressivamente ho interpretato il disegno figurativo, avvicinandomi all’astrazione. Il passaggio più importante è stato quando ho definitivamente abbandonato la cosiddetta figurazione per passare alla pittura astratta e informale. Non è stato facile poiché, oltre all’amore per il disegno classico, dovevo comunicare non più per immagini riconosciute e riconoscibili, ma per mezzo di un nuovo e diverso “codice” che doveva comunque essere tradotto e capito da chi osservava una mia opera. Questo mi ha spinto ad una ricerca non solo artististica, ma anche psicologica e matematica dei “codici” visivi in relazione all’interazione umana.
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giovedì 27 novembre 2014
ART. 3.0: AutoRiTratto di Alessandro Bargellini
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